(Crevalcore – BO, 1916; Bologna, 1994)

Fin da giovanissimo manifesta una profonda passione per la scultura e per la manipolazione dei materiali. A Bologna studia al liceo artistico e poi all’Accademia di Belle Arti dove si diploma in Scultura nel 1940.
I primi anni Quaranta risultano fondamentali per l’artista, non solo perché corrispondono all’uscita dall’Accademia e alla partecipazione alle prime esposizioni, ma anche perchè lo vedono attivamente coinvolto nella Seconda Guerra Mondiale.
Nel 1942 Ghermandi viene infatti catturato dalle truppe inglesi in Egitto e confinato per quattro anni in un campo di prigionia nel deserto; durante questo periodo riesce comunque a venire in contatto, attraverso le riviste, con l’opera di Picasso e di Henry Moore.
Al termine del conflitto e rientrato a Bologna, comincia a partecipare alle più importanti esposizioni nazionali ed internazionali, tra cui la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma. È questo un periodo caratterizzato da una forte tensione sperimentale, sia nella ricerca di un materiale che realmente soddisfi tutte le sue esigenze espressive sia dal punto di vista formale: la sua produzione spazia dalla statuaria retorica fascista all’informale fino a giungere alla realizzazione di carri di carnevale e di caricature in terracotta.
Nel corso della sua carriera si dedica anche all’insegnamento come titolare della cattedra di Scultura all’Accademia di Belle Arti di Firenze e successivamente a quella di Bologna presso la quale, dal 1981 al 1984, ricopre anche l’incarico di direttore.
Autore di numerosi monumenti pubblici e fontane, sue opere sono presenti sia in raccolte pubbliche che private, tra cui la Fondazione Querini Stampalia di Venezia, il Kunsten Museum of Modern Art di Aalborg, l’HEART – Museum of Contemporary Art di Herning e il Kiasma di Helsinki.

Giulia Stagi