Dal 2 al 17 settembre
Pietro Guerri. Le opere donate dalla cittadinanza
La mostra è l’occasione per presentare tre gessi dello scultore montevarchino Pietro Guerri (1865 – 1936) recentemente donati al Museo Civico dall’Associazione via dei Musei grazie ad una sottoscrizione popolare. Duecento cittadini, con il loro prezioso contributo, hanno permesso l’acquisto e il restauro delle opere che vanno così ad aggiungersi a quelle già presenti nella collezione permanente ed esposte nella sala miscellanea del Cassero. L’adesione alla sottoscrizione testimonia certamente l’interesse nei confronti dell’illustre concittadino Pietro Guerri, che di Montevarchi è stato anche Sindaco nel 1911 e nel 1920, e lo speciale rapporto instauratosi, sin dall’apertura, con il Museo.
Di significativo valore storico-documentario, le sculture realizzate tra il 1899 e il 1905 circa, mostrano come Guerri, inizialmente legato allo stile verista (San Francesco), nei primi anni del Novecento si accosti invece al gusto liberty (Ave Maria e La madre) che, a partire dal 1902, con la Prima Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa di Torino, comincia infatti a diffondersi anche nella penisola italiana.
Allievo di Augusto Rivalta, dal 1883 al 1890 Guerri studia all’Accademia di Belle Arti di Firenze, prosegue poi la propria formazione con Urbano Lucchesi e Raffaello Romanelli e frequenta altresì il vivace ambiente artistico e culturale della Firenze tra Ottocento e Novecento.
Autore di opere religiose per la Collegiata di San Lorenzo a Montevarchi e di numerosi monumenti dedicati agli Eroi risorgimentali e ai Caduti della Grande Guerra soprattutto nel territorio aretino, partecipa a numerose esposizioni: a Saint Louis (USA) nel 1904, a Milano nel 1906, alla Promotrice di Belle Arti di Torino per varie edizioni a partire dal 1909, alla Fiorentina Primaverile nel 1922.
Tra gli importanti riconoscimenti ricevuti, si segnalano la nomina a “Cavaliere della Corona d’Italia” (1903), a Cavaliere dei Santi Maurizio e Lazzaro (1907), ad Accademico onorario dell’Accademia di Belle arti di Firenze (1910) di cui sarà eletto Segretario effettivo nel 1929.
Fino al 17 settembre
Di significativo valore storico-documentario, le sculture realizzate tra il 1899 e il 1905 circa, mostrano come Guerri, inizialmente legato allo stile verista (San Francesco), nei primi anni del Novecento si accosti invece al gusto liberty (Ave Maria e La madre) che, a partire dal 1902, con la Prima Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa di Torino, comincia infatti a diffondersi anche nella penisola italiana.
Allievo di Augusto Rivalta, dal 1883 al 1890 Guerri studia all’Accademia di Belle Arti di Firenze, prosegue poi la propria formazione con Urbano Lucchesi e Raffaello Romanelli e frequenta altresì il vivace ambiente artistico e culturale della Firenze tra Ottocento e Novecento.
Autore di opere religiose per la Collegiata di San Lorenzo a Montevarchi e di numerosi monumenti dedicati agli Eroi risorgimentali e ai Caduti della Grande Guerra soprattutto nel territorio aretino, partecipa a numerose esposizioni: a Saint Louis (USA) nel 1904, a Milano nel 1906, alla Promotrice di Belle Arti di Torino per varie edizioni a partire dal 1909, alla Fiorentina Primaverile nel 1922.
Tra gli importanti riconoscimenti ricevuti, si segnalano la nomina a “Cavaliere della Corona d’Italia” (1903), a Cavaliere dei Santi Maurizio e Lazzaro (1907), ad Accademico onorario dell’Accademia di Belle arti di Firenze (1910) di cui sarà eletto Segretario effettivo nel 1929.
Fino al 17 settembre
Il Cassero per la scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento
Via Trieste, 1 – Montevarchi (AR)
T. +39 055.9108274
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Orario di apertura
2-3 settembre: 10-13; 15-19; 21.30-23.30
Dal 7 settembre, da giovedì a domenica: 10-13 e 15-18
Ingresso libero