Descrizione Progetto
(Gruppo di tre nudi femminili), (1950 c.)
Ad una prima visione questi piccoli nudi femminili in terracotta, che poggiano su di una base lignea circolare, fanno pensare ad una analogia con le Grazie, le tre famose dee della mitologia greca che sia in pittura che in scultura sono state oggetto di celebri capolavori. Le figurette, seppur lasciate abbozzate, creano una composizione armonica per delicatezza e leggiadria delle posture che contribuiscono a mettere in evidenza la sinuosità delle forme; una, ostenta chiaramente la sua nudità senza alcun pudore aprendo le braccia e portandole dietro la testa che, rivolta verso l’alto e con una espressione di serenità, esprime quella consapevole accettazione della sua fisicità e bellezza. La seconda mostra timidamente il suo corpo nascondendo però il seno col braccio destro che allunga sulla spalla sinistra, il volto è lievemente inclinato verso destra e lo sguardo rivolto a terra in segno di vergogna; lo stesso pudore è provato anche dalla terza figuretta che non accetta la sua condizione e per questo nasconde il volto col braccio destro nel tentativo di proteggere la propria identità e le proprie emozioni da chi la guarda, manifestando così tutta l’insicurezza e il suo non sentirsi bene col proprio corpo. Nonostante le figure palesano un diverso comportamento di fronte alla nudità si avverte un particolare legame tra le tre, rafforzato dal loro essere realmente unite per i capelli e per la parte posteriore dei loro corpi: questo crea un piacevole movimento circolare, quasi un accenno di danza che porta simultaneamente lo spettatore a girare intorno alla scultura incuriosito dalle tre diverse reazioni.
Veronica Becattini