Descrizione Progetto
Capitano Sora, (1933)
Il capitano Sora è stato una prestigiosa figura di soldato e cittadino, esempio di notevole coraggio e profonda fede. Durante la sua vita militare, nel Corpo degli Alpini, si è distinto per senso del dovere e dell’onore militare oltre che per un profondo amore verso la sua Patria, ottenendo per questo ben quattro Medaglie d’Argento e tre di Bronzo al Valor Militare, due Croci di Guerra, la carica di Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia e due promozioni per meriti eccezionali conseguite al comando dei suoi valorosi Alpini. L’ufficiale bergamasco è qui ritratto in tutta la sua fierezza, lo sguardo è fisso tanto che nulla sembra trasparire dalla sua espressione, la bocca è ben serrata e il mento contratto, mentre gli occhi sono rivolti verso un orizzonte lontano: il Capitano è completamente assorto nei suoi pensieri, probabilmente proiettato ad immaginare la prossima missione, al punto che anche lo spettatore che si ferma ad ammirarlo riesce ad avvertire quel profondo atteggiamento patriottico e civile che generalmente contraddistingue ogni militare. Lo scultore bresciano non a caso viene spesso celebrato tra i migliori interpreti della fisionomia umana grazie ad una attenta resa dal vero che trova un giusto accordo con una accurata ricerca stilistica; nonostante l’essenzialità dell’insieme è riuscito a realizzare un ritratto perfettamente realistico, anche nell’abbigliamento che riproduce una tipica uniforme. L’apertura della giacca è resa attraverso un particolare gioco di volumi della materia ch, allo stesso tempo, vede lasciare incompleto il busto della sua parte destra, mancanza che si può supporre sia stata abilmente studiata in previsione della sistemazione di quest’opera o delle repliche di questo soggetto, tanto caro all’artista; la terracotta è stata infatti quasi certamente preparatoria per la realizzazione del busto bronzeo del Capitano collocato nel «Monumento – Ossario» al Passo del Tonale, opera dello stesso Bortolotti e inaugurato nel 1924. Di questo ritratto è nota anche una versione in cera che, come ricorda un articolo de «L’Ambrosiano» del 15 marzo1933, fu esposta alla “IV Mostra del Sindacato Regionale lombardo” a Milano; la stessa venne poi presentata alle personali che si tennero nella milanese Galleria Dedalo nel 1935 e quella allestita nel 1941 all’Unione Provinciale Fascista Professionisti e Artisti che si tenne presso la Galleria della Rotonda dei Mille di Bergamo. La terracotta in questione è stata invece esposta a Montevarchi nel 1996 in occasione della mostra allestita presso l’Auditorium Comunale.
Veronica Becattini