(Guglionesi – CB, 1867; Torino, 1936)
Anche medaglista e pittore, allievo di Domenico Morelli all’Istituto di Belle Arti di Napoli fino al 1894. Per alcuni anni vive ad Anacapri dove conosce Leonardo Bistolfi e, nel 1904, decide di trasferirsi presso il maestro a Torino dedicandosi alla scultura. Nel 1905 esegue la medaglia commemorativa che la città di Casale Monferrato offre a Bistolfi a seguito del successo riportato all’Esposizione di Venezia. Nel 1908 partecipa al concorso per le statue del ponte Umberto I a Torino. Autore del monumento a «Sant’Anselmo» (1909) ad Aosta e di quello a «Giovanni Govone» (1929, distrutto nel 1941) ad Alba, esegue i monumenti ai Caduti di Treviso, vinto per concorso nel 1926, Alba (1924), Novara (1926) e l’ossario ai Caduti di Cuneo (1934). Nel 1921 partecipa al concorso per il monumento ai Caduti di Viareggio risultando tra i tre finalisti. Nel 1933 partecipa al concorso per il monumento a Emanuele Filiberto duca d’Aosta a Torino. Inizialmente bistolfiano, nella seconda parte della sua attività artistica produce opere più classicheggianti e sintetiche. Autore di bronzetti e monumenti funerari, dei quali spesso progetta anche la parte architettonica, realizza alcuni arredi con intarsi in metallo, esposti a Monza nel 1923. Espone alla Promotrice di Belle Arti di Napoli dal 1887 e a Torino partecipa alle rassegne della Promotrice di Belle Arti dal 1904 e alle mostre del Circolo degli Artisti nel 1918, 1920, 1921 e 1925. Nel 1911 è premiato alla mostra Internazionale di Rivoli. Alla Quadriennale di Torino del 1923 espone un «Ritratto di signora». Nella Galleria d’Arte Moderna di Torino sono conservate le opere «Il serparo» e «Nudo di donna», altri due bronzi sono presenti nella Galleria d’Arte Moderna di Novara («Il fauno» e «Maternità»), mentre nella torinese Pinacoteca Sabauda è conservato il bronzo «Le Vittorie». Tra il 1999 e il 2000 il Comune di Montevarchi organizza una mostra retrospettiva sull’artista nella Sala del Podestà.
Alfonso Panzetta