Descrizione Progetto
(Giuseppina), (1930 c.)
Il mezzo busto è il ritratto di Giuseppina Sala, seconda moglie dell’artista sposata nel 1924.
L’opera è un bell’esempio della maestria e dell’interesse che Bortolotti nutre per la rappresentazione dei volti e per i ritratti, con particolare riferimento a quelli dei familiari. La sua capacità introspettiva, l’osservazione attenta e intima per cogliere sfumature dell’espressione e del carattere, fanno di questa come di tutta la produzione ritrattistica di Bortolotti, un’opera con una forte personalità: Giuseppina è colta in un attimo di concentrazione, è assorta e il suo sguardo rivolto a sinistra non sembra osservare qualcosa nello specifico ma più che altro fissare un pensiero. Ne deriva un’espressione quasi triste ma di una dolcezza estrema.
La purezza stilistica di Timo rende questo ritratto così essenziale nelle forme, estremamente ricco di capacità espressiva grazie alla bellezza e alla intensità del volto.
Le cromie sono alleate di questa forte resa espressiva nel marrone che evidenza l’arcata delle sopracciglia, il rosato della bocca e il colorito dell’incarnato.
Da notare l’acconciatura che, incorniciando il volto in maniera perfettamente simmetrica, lo arricchisce grazie ai cappelli ondulati che raccolti in trecce terminano sopra le spalle lungo la linea del mento.
L’opera è un bell’esempio della maestria e dell’interesse che Bortolotti nutre per la rappresentazione dei volti e per i ritratti, con particolare riferimento a quelli dei familiari. La sua capacità introspettiva, l’osservazione attenta e intima per cogliere sfumature dell’espressione e del carattere, fanno di questa come di tutta la produzione ritrattistica di Bortolotti, un’opera con una forte personalità: Giuseppina è colta in un attimo di concentrazione, è assorta e il suo sguardo rivolto a sinistra non sembra osservare qualcosa nello specifico ma più che altro fissare un pensiero. Ne deriva un’espressione quasi triste ma di una dolcezza estrema.
La purezza stilistica di Timo rende questo ritratto così essenziale nelle forme, estremamente ricco di capacità espressiva grazie alla bellezza e alla intensità del volto.
Le cromie sono alleate di questa forte resa espressiva nel marrone che evidenza l’arcata delle sopracciglia, il rosato della bocca e il colorito dell’incarnato.
Da notare l’acconciatura che, incorniciando il volto in maniera perfettamente simmetrica, lo arricchisce grazie ai cappelli ondulati che raccolti in trecce terminano sopra le spalle lungo la linea del mento.
Valentina Donati